Biagio Petrarolo

Gli inizi

Immaginatevi un ragazzino di 17 anni della provincia di Bari, o meglio della periferia di quella provincia, che inizia a muovere i primi passi nel mondo del veicolo industriale. Il suo obiettivo era approdare a Bari, la città più importante della Puglia, il suo capoluogo, il centro dei traffici e degli interessi dell’Italia meridionale, con la sua prestigiosa Fiera del Levante, inaugurata da Presidenti del Consiglio dei Ministri e da Presidenti della Repubblica. Insomma, Bari appariva agli occhi di quel ragazzino alla pari di Londra, Parigi o New York.

Bari era (ed è) anche un importante centro commerciale per l’automotive: tra gli altri, Calabrese (Giuseppe Calabrese, il re dei camion ribaltabili, un tempo dava lavoro a 2.500 persone ed esportava in 50 Paesi) e la concessionaria IVECO Romanazzi, un operatore straordinario. Non solo, Bari è sede anchedegli uffici della Motorizzazione Civile, del PRA (Pubblico Registro Automobilistico), dell’università.

In questa provincia quel ragazzino, Biagio, pieno di sogni e di speranze, incontrò quello che divenne il suo punto di riferimento, Antonio Ribatti, a quel tempo concessionario DAF e oggi concessionario Scania, con cui quel ragazzino inizierà a collaborare ad Andria perle concessionarie DAF e Volvo.

Ma quel ragazzino capisce subito che esperienze meramente locali non gli avrebbero fatto fare quel salto di qualità a cui aspirava. Decide così, a 24 anni, di trasferirsi a Brescia, grazie al sostegno professionale del funzionario della Renault Truck Primo Proietti, oggi un vero amico, che lo ha introdotto presso il concessionario Renault Truck, il cui titolare, Danilo Cagliari, lo accoglie e lo incarica di vendere camion principalmente nelle valli bresciane. Quell’imprenditore aveva capito che questo giovanotto aveva stoffa, pur essendo un terùn, e lo manda allo sbaraglio in tutta l’area di sua competenza.

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